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Chiese:

Chiesa di San Filippo Neri (1573 - 1605)

L'elegante facciata settecentesca di San Filippo Neri custodisce pregevoli reliquiari, statue e dipinti, nonché un imponente organo realizzato dall'eminente organaro perugino Morettini, purtroppo attualmente da restaurare.

 

La gente del posto la conosce come San Fedele, perché nella chiesa giacciono le spoglie mortali di questo martire romano, con un grandioso sarcofago e statua, e la gente del posto prova un grande attaccamento a lui.

La chiesa ha anche una storia interessante. Intorno al 1573 fu costruita una chiesetta fuori le mura cittadine a sud-est del paese chiamata chiesa di Santa Maria del Monte.

   

Fu completata nel 1605. Nelle vicinanze fu costruito un monastero per la congregazione dei Silvestrini, per i seguaci di San Silvestro Guzzolini, sulla base delle regole benedettine. Nel settembre del 1646 il figlio di una nobile famiglia locale, Leonardo Pelegallo, vi portò i Sacri Ordini.

 

Il monastero Silvestrino fu chiuso da papa Innocenzo XI nell'aprile del 1653 nell'ambito della sua repressione dei piccoli monasteri, in cui tutti i monasteri con meno di 6 monaci furono sciolti obbligatoriamente. Nel frattempo, nel 1646 altri illustri abitanti di Montefiore don Valeriano e suo fratello Cesare Egidi, prevo del Priorato di San Pietro, (che allora era situato in piazza della Repubblica), fondarono insieme la Congregazione dei Filippini.

 

Fecero riadattare l'edificio abbandonato dai monaci Silvestrini, utilizzando parte delle loro belle eredità, e lo dedicarono al capostipite del loro ordine, San Filippo Neri. Questa fu l'origine della chiesa che vediamo oggi.


La chiesa assunse la forma attuale a metà del 1700, con l'aggiunta delle navate laterali e dell'abside. Fu consacrato dal vescovo di Fermo, Domenico Spinucci, il 19 marzo 1776. I Filippini prosperarono come ordine e furono molto rispettati dai Papi successivi nel corso del XVIII e XIX secolo. Fu loro concesso libero accesso a tutti i luoghi sacri del Vaticano e, in particolare, alle catacombe.

 

Arricchirono la chiesa di Montefiore con le tante sacre reliquie di santi e martiri che vi vediamo oggi, tra cui le spoglie mortali di San Fedele. Questo fu un periodo di grande afflusso per le classi aristocratiche del paese, che avevano il potere totale sul governo locale e sull'economia locale.

 

Questa situazione continuò anche dopo l'Unità d'Italia fino all'inizio della seconda guerra mondiale.

I Santi Reliquiari, oltre al loro intrinseco valore teologico, sono eccezionali esempi di arte sei-settecentesca, e sono disposti sugli altari delle navate laterali.

 

Ma anche i Filippini subirono tempi duri, venendo sottoposti prima alla soppressione nel 1810 in seguito all'introduzione delle leggi napoleoniche, e poi ancora durante l'Unità d'Italia nel 1868, quando la chiesa divenne Demanio. Fu rilevata dal comune (o dal governo locale) e il controllo passò al clero locale. Il monastero fu trasformato in ospedale, che qui si trasferì dal centro del paese dov'era stato (sul luogo dell'attuale Palazzo Municipale)  dal 1478.

Nel 1963 il Comune intraprese i lavori di restauro e ristrutturazione della chiesa, compresa la sostituzione del tetto e il rinnovamento della decorazione interna, sotto la supervisione di Armando Moreschini e Diego Granatelli, nonché della pavimentazione in marmo. C'è anche uno splendido tabernacolo in legno dorato e intarsiato e la pala d'altare raffigurante la gloria di San Filippe, che è una copia di un dipinto di Sebastiano Conca (1679-1764). Sono presenti anche pregevoli dipinti sugli altari laterali.

Nel 1998 acquisirono anche l'urna con le ceneri dell'illustre pittore Domenico Cantatore, che amò Montefiore e vi trascorse le vacanze per la maggior parte della sua vita adulta.

Indirizzo: Piazza Antognozzi, 63062 Montefiore dell'Aso

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